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La contraccezione di emergenza

Approfondimenti

Pillola del giorno dopo

Per contraccezione d’emergenza si intende l’uso di un metodo contraccettivo occasionale che abbia la capacità di evitare una gravidanza in una situazione d’emergenza, che potrebbe verificarsi in seguito ad un rapporto sessuale non protetto da altri metodi contraccettivi, o in seguito a fallimento di altro metodo contraccettivo (ad esempio, in seguito a rottura di profilattico). Tale metodo, detto anche “la pillola del giorno dopo”, consiste nell’assunzione di 1 pillola contenente 1500 mcg di un progestinico (levonorgestrel), oppure di 2 pillole contenenti ciascuna 750 mcg della stessa sostanza (levonorgestrel), da prendere in una unica somministrazione, entro un tempo massimo di 72 ore dal rapporto sessuale. Un metodo contraccettivo d’emergenza alternativo, ma meno utilizzato, può consistere nell’applicazione in utero di una spirale (I.U.D.) entro un tempo massimo di 5 giorni dal rapporto.

La contraccezione d’emergenza orale evita una gravidanza perché il progestinico contenuto nella pillola sposta di alcuni giorni l’ovulazione. La sua efficacia è tanto più alta, quanto minore è il tempo trascorso dal rapporto sessuale non protetto. L’efficacia è massima (superiore al 95%) se assunta entro le 24 ore dal rapporto e diminuisce fino ad annullarsi oltre le 72 ore di intervallo.

Non vi sono controindicazioni alla “pillola del giorno dopo”, tenendo conto anche dell’utilizzo del tutto occasionale, sporadico, in dosi limitate e per breve durata. Ovviamente, va esclusa l’esistenza di una gravidanza (insorta eventualmente già in precedenza e fino a quel momento non ancora nota). In tale circostanza, peraltro, la “pillola del giorno dopo” sarebbe inutile ed inefficace.

Bisogna prestare attenzione ad alcune situazioni in cui la “pillola del giorno dopo” potrebbe risultare meno efficace. Esiste, infatti, la possibilità che alcuni farmaci anticonvulsivanti o antiepilettici, come anche alcuni antibiotici, possano interferire con questo tipo di pillola. Un’altra circostanza che può mettere a rischio la contraccezione d’emergenza è il vomito. Va detto che il vomito come effetto secondario della “pillola del giorno dopo” è abbastanza raro.

Qualora si presentasse l’eventualità, comunque, di un episodio di vomito nelle ore successive all’assunzione del farmaco (vomito dipendente da altri motivi) è opportuno assumere subito un’altra pillola. È importante chiarire un punto: l’assunzione della “pillola del giorno dopo” è efficace solo per quel singolo rapporto e non può evitare una eventuale gravidanza derivante da rapporti avvenuti in giorni ancora precedenti o successivi. Pertanto, dopo l’uso della “pillola del giorno dopo”, in caso di rapporti sessuali prima della comparsa della mestruazione, è doveroso far ricorso ad altri metodi contraccettivi. La contraccezione d’emergenza, comunque, non deve essere considerata un metodo contraccettivo di routine. Qualora si volesse utilizzare dopo una contraccezione d’emergenza un metodo contraccettivo ormonale (pillola estroprogestinica), questo può essere iniziato con l’inizio della mestruazione successiva. Eventuali metodi contraccettivi di barriera (profilattico) o la spirale (se non controindicata) possono essere utilizzati fin da subito.

Dopo avere preso la “pillola del giorno dopo”, la comparsa della mestruazione (spesso un po’ più abbondante rispetto a quanto avviene solitamente) si verifica senza grandi variazioni in anticipo o ritardo rispetto alla data prevista. Se comunque si osserva un ritardo significativo (almeno 7 giorni), tenuto conto della efficacia non assoluta, è consigliabile fare un test di gravidanza.

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