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Tiroide e gravidanza

Approfondimenti

Sono incinta e il mio medico mi ha appena diagnosticato un problema alla tiroide. Può essere legato alla gravidanza?

È possibile, ma il problema potrebbe essere preesistente alla gravidanza. Durante la gravidanza, la tiroide è maggiormente sollecitata, in quanto deve assicurare al feto gli ormoni necessari per lo sviluppo. Per questo motivo, il fabbisogno di iodio potrebbe essere più elevato. È possibile aumentare l’apporto di iodio con la dieta, utilizzando sale marino iodato. Occorre tuttavia fare attenzione, in quanto l’uso eccessivo di sale può causare un aumento della pressione sanguigna.

Durante la gravidanza, il sistema immunitario potrebbe subire dei cambiamenti che possono influire sulla tiroide.

I problemi alla tiroide possono avere effetti sul bambino?

Lo sviluppo del bambino, e in particolare quello del suo cervello, dipende in parte dagli ormoni tiroidei. Un livello troppo basso di ormoni tiroidei può causare dei problemi di sviluppo. Prima delle 12 settimane, inoltre, il bambino non ha una tiroide propria. In questo periodo il bambino dipende completamente dagli ormoni tiroidei della madre. Per questo motivo, se è presente un’anamnesi familiare di problemi tiroidei, durante la gravidanza è necessario mantenere controllata la tiroide.

In caso di problemi alla tiroide, il monitoraggio della gravidanza sarà diverso?

Sì. Una gravidanza in presenza di problemi alla tiroide, presenti o passati, richiede un monitoraggio attento della madre e del feto da parte dell’ostetrica. È necessario assicurarsi che l’ostetrica sia a conoscenza dei disturbi alla tiroide e degli eventuali farmaci tiroidei assunti. La gestione di un problema alla tiroide durante la gravidanza richiede una stretta collaborazione tra il medico di famiglia, il ginecologo e, in caso di complicanze, l’endocrinologo. Queste figure decideranno se è opportuno modificare le cure o i farmaci, sulla base delle analisi del sangue.

Sto seguendo una cura per ipotiroidismo a base di ormoni tiroidei. Devo continuare ad assumerli durante la gravidanza?

SSì, e in base ai livelli di TSH nel sangue, può essere necessario aumentarne la dose per garantire un corretto sviluppo del bambino. L’aumento della dose deve essere deciso dal medico dopo l’accertamento della gravidanza. La dose verrà adeguata sulla base di test regolari dell’ormone TSH. L’obiettivo è quello di mantenere il valore del TSH al di sotto di 2,5 mUI/l nel I° trimestre e sotto 3mUI/l dopo.

Sto seguendo delle cure per problemi alla tiroide e vorrei avere un bambino

Un problema alla tiroide non adeguatamente monitorato potrebbe ridurre le possibilità di rimanere incinta. L’ipotiroidismo (bassa attività della tiroide) e l’ipertiroidismo (eccessiva attività della tiroide) possono causare irregolarità nel ciclo mestruale (ciclo irregolare, assente ecc.) o disturbi dell’ovulazione. Se si desidera avere un bambino, è opportuno chiedere consiglio al proprio medico.

Dopo il parto è necessario prendere delle precauzioni?

Se si stava seguendo una cura a base di ormoni tiroidei, è possibile tornare alle dosi che si assumevano prima della gravidanza. L’allattamento al seno è possibile in quanto il passaggio di ormoni tramite il latte materno è minimo. È importante considerare che intorno al terzo mese successivo al parto, è abbastanza frequente un ipotiroidismo transitorio. Se si avvertono stanchezza eccessiva o tendenze depressive, è opportuno parlarne con il proprio medico, che prescriverà un test dell’ormone TSH.

La presenza di un’anamnesi personale o familiare di disturbi tiroidei o una cura in corso per problemi alla tiroide richiede un attento monitoraggio durante la gravidanza e spesso un adeguamento della cura.

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